La sincronicità dell’acqua che cura
(articolo presente sul sito liberamente ed econatura e pubblicato su “DOSSIER AMBIENTE E SALUTE n 19 Gennaio- Aprile 2004)
L’acqua, intesa come Grande Madre, è l’elemento principe, la fonte da cui trae origine ogni essere vivente: dall’”Oceano primordiale” freudiano, in cui tutto è indifferenziato, attraverso lo sviluppo delle varie forme di vita, fino all’origine dell’uomo. E’ l’ ambiente privilegiato intorno al quale si evolvono e si sviluppano società umane ed animali.
Sin dall’antichità i quattro elementi: acqua, aria, fuoco e terra erano messi in relazione tra loro e tale interazione era ritenuta il motore dell’incessante fluire dell’universo.
L’acqua ha sempre avuto una posizione “d’inizio”, la Grande Madre, da cui trae origine ogni principio vitale: la vita sul pianeta ha inizio dall’acqua, nel liquido amniotico si muove il seme dell’uomo; l’acqua è elemento carico di significati cosmici, simbolici, mitici.
I significati simbolici dell’acqua sono principalmente: sorgente di vita, mezzo di purificazione, centro di rigenerazione.
L’acqua è l’elemento che è sempre stato presente, nei miti della creazione:
Nella Genesi leggiamo “…lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque…”; nella tradizione induista, troviamo l’immagine di un uovo galleggiante sulle acque primordiali, il Brahamanda, generatore del mondo; ancora, secondo i midrashim, studi approfonditi sulle scritture ebraiche, nella storia della creazione le acque superiori non volevano dividersi da quelle inferiori e Dio era triste perché vedeva il loro dolore; solo quando Egli riuscì a separarle, poté iniziare la creazione della terra.
L’Antico Testamento descrive poi le meraviglie dell’acqua: presso i pozzi del deserto il popolo ebreo nomade celebrava l’amore e i matrimoni. L’acqua è un segno di benedizione: il giusto è paragonato ad un albero che cresce lungo il corso di un fiume.
Per i Greci la divinità marina Proteo è l’elemento acqueo della genesi, e, poiché l’acqua non ha forma, eccelle nei cambiamenti e nelle metamorfosi; qui l’acqua è pura potenzialità, capace di sconfinare nel tutto. (Luigia Bressan “Nettuno”).
Nel mito persiano Ardvi Sura Anahita, dea dell’acqua e dell’amore, è “colei che è nata dalla schiuma”, così come Afrodite che nel mito greco nasce dall’acqua e ne riceve la bellezza. L’acqua è presente anche nel mito di Narciso in cui svolge la funzione di specchio capace di fargli scoprire la bellezza e raggiungere la consapevolezza di sé (narcisismo positivo) ; nasce e rimuore nell’acqua, dando amore solo a sé stesso non porta a compimento il proprio ciclo vitale e ritorna alla madre (narcisismo negativo).
Il nome di Nettuno, divinità marina dei Latini, deriva da “Neptus” che significa “sostanza umida”; l’etimologia rimanda al principio umido che è alla “radice delle origini”; Per gli Orfici il principio umido fa germogliare le anime e le immette di nuovo nel circuito cosmico della vita; l’umido quindi conduce anche alla reincarnazione.
Nei sogni e nelle fantasie il mare, o una qualsiasi vasta distesa d’acqua, significa l’inconscio. L’aspetto materno dell’acqua coincide con la natura dell’inconscio, in quanto quest’ultimo può essere considerato Madre o matrice della coscienza (Jung “Opere”)
Le acque sono al principio e tornano alla fine di ogni ciclo storico o cosmico; esse sono germinative e racchiudono nella loro unità indivisa le virtualità di tutte le forme.
Nella cosmogonia, nel mito, nel rituale, nell’iconografia, le acque svolgono la stessa funzione.
L’immersione nell’acqua simboleggia la regressione nel preformale, la rigenerazione totale, la nuova nascita, perché l’immersione equivale ad una dissoluzione delle forme, ad una reintegrazione nel mondo indifferenziato della preesistenza. (Battesimo di S. Giovanni)
E l’uscita dalle acque ripete il gesto cosmogonico della manifestazione; il contatto con l’acqua implica rigenerazione, perché la dissoluzione è seguita una nuova nascita e perché l’immersione fertilizza e aumenta il potenziale di vita e di creazione”.(Mircea Eliade, Trattato di storia delle religioni).
Alla luce dei significati etnologici, mitologici e simbolici di questo elemento vitale, la Sincroterapia® si propone di “riscoprire l’acqua calda”, “curare” attraverso l’acqua mediante la danza, manifestazione di vitalità arcaica. La danza in acqua come terapia è un “modo di essere in movimento”, che permette all’individuo di percepire, trasformare, interpretare la realtà esterna secondo i propri vissuti personali.
Questo nuovo approccio prende spunto da un punto di vista antropologico e filogenetico, rifacendosi alla teoria di Haldey sull’”uomo acquatico”, secondo la quale l’essere umano ha attraversato una fase d’unione con l’acqua che ha contribuito a modellare molte delle sue caratteristiche anatomiche (basti pensare alla disposizione pilifera idrodinamica e non aerodinamica dell’uomo). Inoltre sulla base di studi osservativi effettuati sul camposi è potuto studiare nel tempo i comportamenti di popolazioni nei vari continenti e paesi in relazione al rapporto con l’acqua, da cui è emersa la comune matrice: nasciamo e ci muoviamo nell’acqua, ogni essere vivente ha avuto origine dall’acqua.
La Sincroterapia® è una nuova tecnica psico – corporea integrata che nasce con e dall’acqua, al fine di ricreare l’unità tra corpo e mente di ognuno, è un tipo di terapia che si serve dell’acqua e dei suoi effetti per giungere ad uno stato di benessere nel qui ed ora.
Il nome di tale approccio psicoterapeutico deriva dal principio di sincronicità di Jung, secondo il quale ogni volta che un evento si determina contemporaneamente a livello interiore ed esteriore si osserva un rapporto di sincronicità, come quello esistente tra corpo e psiche; dal nuoto sincronizzato (danza nell’acqua), dall’ arte terapia e dalla danzamovimentoterapia.
La Sincroterapia® richiede un lavoro attivo e passivo da svolgersi in acqua, ed a terra. La funzione del movimento in acqua è sincroterapica poiché ha un vero e proprio effetto terapeutico: la dolcezza dell’acqua si coniuga con movimenti lenti, leggeri e regressivi e permette anche movimenti vibranti, veloci e attivi per ristabilire l’equilibrio psicofisico.
L’acqua, il movimento e la sincronicità sono gli elementi principali intorno ai quali si struttura l’intero percorso: tali elementi, infatti, hanno radici profondamente immerse nel mondo istintuale e simbolico, consentono di ristabilire un canale comunicativo, emozionale, privilegiato con la propria corporeità, per ri-trovare il proprio corpo e l’integrità psicofisica attraverso il movimento nello spazio- tempo.
Nell’acqua esistono diversi piani : il piano verticale del grounding, quello orizzontale del galleggiamento quello sagittale e infine della capriola. Quest’ultimo che comprende in sé tutti gli altri, consente di svolgere un lavoro terapeutico sulla persona, in quanto permette di toccare simbolicamente tutte le fasi della vita : la nascita, l’infanzia, l’età adulta, l’anzianità, la morte, la rinascita. Ed è proprio grazie a questo che si recupera il vissuto delle fasi del ciclo evolutivo della vita e che si riesce a fare della Sincroterapia un’arte-terapia funzionale alla salute dell’individuo.
Durante gli esercizi l’attenzione sul respiro e il ritmo del cuore accompagnano costantemente i gesti e movimenti.
Altro elemento trainante della Sincroterapia® è la musica, sia per la parte in acqua, che per quella a terra, essa ha un effetto facilitante e unificante, talvolta anche regressivo. La musica stimola la danza e facilita l’azione terapeutica, incarna la legge e il tempo, è l’altro da sé, il contenitore e il ritmo che sostiene il movimento, che unifica il gruppo, che serve a canalizzare l’energia, il vigore, la forza e l’entusiasmo; inoltre risveglia le emozioni più profonde che spesso restano sommerse. Il suo utilizzo rende lo svolgimento della lezione ancor più completo.
La Sincroterapia® auspica una consapevolezza, sia fisica che psichica che nasce dal rinato contatto con il proprio corpo e con la propria identità; inoltre essa mira alla focalizzazione sulla propria persona ed a migliorare i rapporti con l’altro, partendo dall’accettazione di sé.
Praticato e sperimentato da oltre un decennio, tale approccio permette di svolgere il lavoro con singoli individui, in coppia, con famiglie oppure in gruppo. E’ possibile strutturare diverse tipologie: quelle che comprendono il grande gruppo con un numero di partecipanti ampio e vario, che ricorda il branco e quelle che accolgono pochi elementi, il piccolo gruppo, nel quale è importante lavorare per fasce d’età e affinità.
La sincroterapia® è un’esperienza psicomotoria che aiuta al perfezionamento di sé e alla conoscenza dell’altro, quindi non solo con il mondo, ma nel mondo.
E’ proprio entrando a far parte dell’universo interiore, cercando di sentire, percepire intimamente le sensazioni - emozioni del corpo, i bisogni che esso esprime, che possiamo divenire partecipi dell’altro. Sentendoci però non come estranei differenziati ma integrandoci in un disegno mentale universale di umanità e fraternità. E’ una accettazione dell’altro partendo dall’accettazione di noi stessi, delle nostre carenze e debolezze, non per calarci nella “depressione”. L’eliminazione della dicotomia infinito - finito per passare dal limitato finendo nell’illimitatezza dell’universo delle nostre capacità, possibilità.
Stili di mera fisiologia ci rivelano esclusivamente che noi viviamo solo parte dei neuroni che abbiamo a disposizione e non ci fa comprendere come sia importante un esercizio continuo e prolungato per farci fruttare al meglio le nostre capacità. Emblema simbolo archetipo preumano è il movimento inteso come disciplina che di volta in volta fa sperimentare giorno dopo giorno con un intenso allenamento le nostre capacità senso motorie e allo stesso tempo quelle percettive - coordinative e cinestetiche.
Ed allora perché non sfruttare tale metodo anche nella nostra vita? Facendo dei gesti ricorrenti, adoperando il tempo, sincronizzandoci e non facendoci trasportare da lui ma creando stimoli in modo da poterli sfruttare per noi.
Non è il tempo che passa inesorabile e ci investe ma siamo noi a dirigerlo, a cogliere l’attimo, a fermarlo almeno per alcuni istanti fissandoci segni-mente. E’ la sensazione che si ha al momento del raggiungimento del successo, di uno scopo prefissato. E’ quell’istante di soddisfazione personale che ci si può “godere” della vita, che ci mette la “felicità di vivere” che ci aliena dalle cose negative presenti portandoci in una dimensione alfa. Allargare tale periodo non in un semplice attimo legato ad un successo importante, ma viverlo in pieno e in armonia con se stessi. E’ solo acquistando l’armonia del corpo –mente-spirito che possiamo padroneggiare anche le situazioni difficili, più ingarbugliate, quelle che a prima vista ci sembrano insormontabili. Fare della vita un gioco che va giocato con se stessi, facendo diventare la nostra vita un “teatro vivente” ove noi non siamo vittime delle circostanze, ma attori, protagonisti non dietro le scene ma davanti in, dentro, oltre il palcoscenico.
Bibliografia
Bachelard, G. “Psicanalisi delle acque”, Red edizioni
Horay, P. ; Harp, D. “Curarsi con l’acqua calda”, Red edizioni
Chiomento, A. “Dall’Acqua la Vita e la Salute”, Medicina Naturale s.n.c. edizioni
Dalla Via, G. “Idroterapia” Red edizioni
Lalague, S. “Talassoterapia curarsi con il mare “ Red edizioni
Vinas, F. “Il grande manuale illustrato di idroterapia” Red edizioni
Morris, D.”L’uomo e i suoi gesti” Mondadori edizioni
Jung, C. G. “Opere” Boringhieri edizioni