la rinascita di venere

La ri-nascita di Venere
La funzione simbolica della Sincroterapia® come D.M.T. per singoli, coppie, famiglie e gruppi.

Analisi del mito di Venere, Narciso e della Grande Madre, in rapporto all’acqua ed alla sua funzione terapeutica
(questo lavoro è stato presentato al convegno nazionale di DMT da titolo” Poetica della DMT e crescita della persona , Firenze 2002; è stao inoltre pubblicato sul numero 9/10  settembre /ottobre dell’anno 2003 sulla rivista ARTI TERAPIE)

Esiste una direzione antropologica possibile tra danza creativa ed arte originate nel rito e nel mito,  incarnate nella creatività, approdate all’arte, alla poesia della sincroterapia®, attraversando e ri-attraversando archetipi, pensata al di fuori di un percorso circolare dall’eterno ritorno?

E’ stata scelta La nascita di Venere come espressione più completa della “poesia del mito”. L’opera del Botticelli ricorda l’Afrodite Anadiomene dei Greci e raffigura la nascita della dea nel momento in cui su  una conchiglia giunge alla riva, trasportata dal soffio di Zefiro e Aura (=movimento, soffio vitale, parola, padre), dove l’attende la Primavera (=le ore, tempo, fecondità, danza, creatività, colore, madre) pronta ad avvolgerla col suo manto variopinto.
 
Il dipinto richiama anche la Venere–Humanitas dei Latini, dea pagana dell’amore, della purezza e della bellezza, generata dall’unione tra lo spirito e la materia per l’umanità.
Nel poster presentato si è scelto di scrivere nella conchiglia per rimandare al suo significato simbolico di dono, fecondità e nascita, legato alla sua forma che richiama l’organo sessuale femminile e ciò che esso può creare (= perla come feto, poesia, danza libera che si incanala in una sorta di spirale-conchiglia ascendente senza fine).
La nascita di Venere dall’acqua rimanda a:

- L’acqua come simbolo di vita mentre Venere rappresenta la bellezza, il ritorno dallo stato primordiale, l’esperienza nel grembo materno (=essere avvolti nell’acqua, senso di protezione e libertà, esperienze fisiche ed emotive).

  1. L’ acqua come funzione di specchio anche nel mito di Narciso, permette di scoprire la bellezza e raggiungere la consapevolezza di sé (narcisismo positivo). Narciso nasce e ri-muore nell’acqua,  dando amore solo a se stesso non porta a compimento il proprio ciclo vitale e ritorna alla  madre (narcisismo negativo).

 

  1. L’acqua come simbolo di fertilità nel mito della Grande Madre (Cibele o Rea), che rappresenta la Terra (=forza, sostegno, stabilità, radici), fertile quando fecondata dall’acqua, così come la donna fecondata partorisce un bambino. La Terra è sotto l’acqua ed è la base d’appoggio ( il terapeuta è il tramite tra i tre elementi: terra, acqua e aria).

 


 

Analisi della riparazione terapeutica come regressione per la rinascita attraverso il simbolo dell’acqua

Attraverso l’acqua si può rivivere l’esperienza a livello fisico, mentale ed emotivo della vita prenatale in cui il corpo è immerso nel liquido amniotico (oceano primordiale freudiano) e permettere alle persone  di regredire e ri-vivere momenti traumatici della propria vita, per superarli, rielaborarli, sublimarli e ri-nascere come individui liberi. Inoltre l’acqua è anche simbolo di purezza ed è un elemento purificatore, tale valenza può avere un effetto facilitante per la terapia (minori resistenze psicologiche) in quanto crea aspettative di “purificazione” (archetipo dell’acqua già di per sé curativo).

 

 

                
             CICLO DI RINASCITA

s                            POIESIS     Poesia e Creatività

s 

 

 

 


sssssss                     Nascita     Crescita     Autonomia     Amore                                                                   
                            
sss                Acqua     Movimento     Estetica      Arte

s                

 

 

 

                                            Distruttività

 

Presentiamo il ciclo di rinascita come ciclo circolare della creatività = poiesis,  in greco poesia e creatività.
Le fasi possono essere assimilate alle fasi freudiane di:

 

sss 



              Fasi:   Fusionale  Orale  Anale  Genitale

 

Analisi delle fasi della Sincroterapia come poesia terapeutica:
entrata in acqua, riconoscimento del sé, il corpo dell’Altro,
il corpo del terapeuta come oggetto di transazione, maternage, rinascita, creatività e danza libera, uscita dall’acqua

La funzione poetica della danza movimento terapia in acqua è il ri-creare parti scisse o mancanti attraverso la danza creativa col paziente. Le fasi qui elencate sono solo indicative dell’attento lavoro da svolgere a seconda delle problematiche poste. Proponiamo un’esposizione a input /flash/ parole-stimolo per arrivare alla “poesia”.

1)Rientro individuale, graduale nell’acqua, nascita dalla testa e poi il corpo,  riappropriazione dell’elemento acqua, riavvicinamento dai  piedi e gradualmente alla testa. Diversa qualità del movimento in relazione al peso e alla leggerezza. Lavoro su forza e direzionalità.

2)Coscienza della capacità di movimento del corpo nell’acqua, dai piedi le differenze di movimento, per ogni distretto, per ogni elemento. Il movimento come piacere, aumento della consapevolezza di sé, radicamento alla terra sotto l’acqua, respiro, funzioni vitali, coscienza (primo atto del bambino). Voce, urlo primordiale, lallazione. Ascolto del cuore, pulsazione-passo gamba destra e sinistra (alternanza tra padre e madre- spostamento di peso-, si riuniscono nell’io-corpo).
Inconscio (terra), Io (acqua), super-io (aria). Tre piani: verticale (io), sagittale (padre-madre), orizzontale (Altro). Lavoro con parte superiore (armonia) e inferiore(ritmo), divengono complementari e/o simmetriche, scambio armonia-ritmo (come nel nuoto sincronizzato). Pensiero: emisferi destro e sinistro (padre, madre), loro riunificazione nel corpo calloso.

L’acqua muove e con-fonde le due parti. Crescita, fase dello specchio. Esplorazione spazio e confini dello spazio/corpo dell’altro, gioco e regressione, condivisione. Costituzione gruppo-tribù-branco, regressione, battesimo nell’acqua, riconoscersi in piedi. Riappropriarsi di sé, battesimo dopo movimento. Rinascita e riconoscimento dell’altro. Chiamata dopo la differenziazione e costituzione del gruppo. Riconoscimento del sé: io, inconscio. Corpo: pelle, muscoli, ossa.

3) Corpo dell’altro, spazi con l’altro, differenziazione, gioco, felicità, divertimento.
4) Corpo del terapeuta come oggetto transazionale, dono, passaggio di altro da sé. Specchio, danza e movimento, vocalizzazione (passaggio del logos).

5) Rapporto col respiro, sincronizzazione col respiro e con l’altro. Riconoscimento, regressione, attenzione al respiro dell’altro. Ri-conoscere il corpo dell’altro. Sincronia con l’altro e con l’acqua (padre-madre), dare il tempo all’acqua di agire sul corpo (rispettare le regole del sistema). Ripetizione, gioco della culla, fiducia, abbandono, accudimento, cura dell’altro. Transazione corpo dell’altro, io-te-altro. Conoscenza del sociale (acqua), del corpo mosso dall’acqua.

L’ acqua è il terzo che muove. Il terapeuta è maschio e femmina,  dà fermezza e stabilità. Acqua-mamma, terapeuta- papà(è in beta), attento a sostenere mentre danza con l’altro, entra e esce (alternanza alfa-beta), paziente-bimbo (è in alfa). Il terapeuta alternativamente protegge e apre al sociale, dà sicurezza, forza e slancio.

ss6) Rinascita (morte, stop, rinascita), arrivare al rebirthing, al ri-vissuto della propria nascita, movimento dall’interno. Caos primordiale         poesia 

7) Creatività e danza libera, sessualità, amore, orgasmo e concepimento del  bambino. L’arte come sublimazione, momento creativo, corpo dell’altro e onda, lasciarsi andare e muovere liberamente senza sostegno. Gioco, spontaneità.

8) Avvicinamento, contatto, elaborazione e distacco, uscita dall’acqua (dalla testa), accompagnato dal gruppo o dal partner.

Dalla clinica alla terapia del benessere, percorso inverso e complementare: dal lavoro con pazienti psicotici, tossicodipendenti, con disturbi alimentari e del tono dell’umore, alla terapia del benessere

Il lavoro è nato dall’osservazione di persone con problemi neuropsicologici (bambini neurolesi) e si è sviluppato con soggetti psicotici, tossicodipendenti e persone con disturbi alimentari e del tono dell’umore, in terapia individuale, familiare e di coppia. Dal lavoro clinico coi pazienti si è arrivati alla terapia del benessere  come prevenzione primaria, all’ insegnamento, alla scuola di formazione.

 

Caso clinico

L’acqua è una materia che l’immaginazione, dal carattere dinamico, può far vivere doppiamente mescolando i propri simboli ambivalenti di nascita e di morte; un’acqua profonda è il passato della nostra anima. È una sostanza piena di reminiscenze e di rêveries, un’unità salda nonostante la varietà dei suoi spettacoli: una realtà poetica completa.

Andrea, come accettabile compromesso tra nome maschile e termine in “…a”(generalmente nel nome femminile), è il nome scelto da un paziente transessuale, tossicodipendente e sieropositivo. I suoi genitori sono affermati professionisti: la madre “distanziante” e fredda, il padre accogliente e premuroso.

Andrea aveva tentato, precedentemente, di legittimare il femminile nel suo corpo mediante l’intervento chirurgico che lo aveva dotato del seno. Verso il termine del trattamento sincroterapico Andrea mostra il seno  che non c’è più: ha rifatto l’intervento nella convinzione di non aver più bisogno di un seno artificiale per vivere la sua femminilità, avendo interiorizzato maschile e femminile.

 La consapevolezza della presenza di questa dualità all’interno del suo Sé sembra averlo liberato dalla necessità di rendere “visibile” e “sensibile” la sua femminilità trasferendola sul corpo: è così che può compiere il percorso inverso, riappropriandosi ed accettando la sua parte femminile. Smette di prostituirsi e drogarsi.

Andrea, forgia con passione l’argento, con il quale ha realizzato una coppa, raffigurante Bacco e Venere (l’associazione simbolica con la conchiglia è evidente), che ha donato al Centro.
Non v’è più pericolo per Venere insidiata da Bacco.

La coppa d’argento(calice che si riempie, di acqua pura e non più di lacrime salate)  di cui ha fatto dono come restituendo una piccola perla, testimonia il percorso compiuto da Andrea: la coppa come la conchiglia di Venere, attraverso l’acqua  che conserva il senso di morte e rinascita, nonché nutrimento(l’acqua nutre ciò che impregna), sospinta dai venti(il movimento, dunque la danza creativa), approda alla riva(la creatività forgiatrice di materia) dove l’attende una Stagione già iniziata col porgere una veste “altra” al suo corpo.

 

 

Bibliografia

 

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Serpelloni Giovanni –           HIV/AIDS e Droga                                                      Edas, Brescia,
Morgante Susanna                                                                                                    1998

 

Autori: Renata Taddei e Romana Carini
Stagista Tiziana Picchi
Monica  Nardo Tirocinante

 

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